I fattori di rischio tradizionali potrebbero non spiegare l'aumento dell'incidenza di infarto del miocardio nella sclerosi multipla
È stato confrontato il rischio di infarto miocardico acuto incidente nella popolazione affetta da sclerosi multipla e una popolazione abbinata senza sclerosi multipla, controllando i tradizionali fattori di rischio vascolare.
È stato condotto uno studio di coorte abbinato retrospettivo usando dati amministrativi basati sulla popolazione in 2 province canadesi, British Columbia e Manitoba.
Sono stati identificati casi di sclerosi multipla incidenti utilizzando una definizione di caso convalidata. Per ogni caso, sono stati identificati fino a 5 controlli senza questa malattia neurologica corrispondenti a età, sesso e regione.
È stata confrontata l'incidenza di infarto miocardico acuto tra le coorti utilizzando i rapporti del tasso di incidenza ( IRR ).
È stato confrontato il rischio di infarto miocardico tra le coorti aggiustando per fattori sociodemografici, diabete mellito, ipertensione e iperlipidemia.
Sono state identificate 14.565 persone con sclerosi multipla e 72.825 controlli abbinati.
L'incidenza grezza di infarto miocardico acuto per 100.000 abitanti era 146.2 nella popolazione con sclerosi multipla e 128.8 nella popolazione abbinata.
Dopo la standardizzazione in base all'età, l'incidenza di infarto miocardico acuto era più elevata nella popolazione affetta da sclerosi multipla rispetto alla popolazione abbinata ( IRR 1.18 ).
Dopo aggiustamento, il rischio di infarto miocardico acuto era superiore del 60% nella popolazione con sclerosi multipla rispetto alla popolazione abbinata ( hazard ratio, HR=1.63 ).
Il rischio di infarto miocardico acuto è elevato nella sclerosi multipla e questo rischio potrebbe non essere spiegato dai tradizionali fattori di rischio vascolare. ( Xagena2019 )
Marrie RA et al, Neurology 2019; 92: e1624-e1633
Neuro2019 Cardio2019
Indietro
Altri articoli
I benefici dell'uso dell'Aspirina nell'infarto del miocardio sono ridotti dall'uso delle statine nei pazienti senza malattia cardiovascolare aterosclerotica
Una meta-analisi ha evidenziato che l'impiego di Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) per la prevenzione dell'infarto del miocardio appare essere...
Incidenza di infarto del miocardio ed accidente cerebrovascolare nei pazienti con idrosadenite suppurativa
Sebbene l'idrosadenite suppurativa sia associata a diversi mediatori del rischio cardiovascolare, le informazioni sul rischio di infarto del miocardio e...
Dapagliflozin ed esiti cardiovascolari nei pazienti con diabete mellito di tipo 2 e precedente infarto del miocardio: sottoanalisi dallo studio DECLARE-TIMI 58
Gli inibitori SGLT ( co-trasportatore sodio-glucosio ) riducono il rischio di eventi cardiovascolari avversi maggiori ( MACE ) nei pazienti...
Statine dopo infarto del miocardio nei pazienti più anziani
L'obiettivo di uno studio di coorte retrospettivo è stato quello di verificare l'effetto di iniziare il trattamento con statine dopo...
Esiti in pazienti anziani e giovani con infarto del miocardio con sopraslivellamento del tratto ST sottoposti a intervento coronarico percutaneo primario con Bivalirudina versus Eparina
Poiché l'età avanzata è un forte predittore non solo di sanguinamento ma anche di eventi ischemici, la comprensione del profilo...
Infezione respiratoria acuta e uso di farmaci anti-infiammatori non-steroidei sul rischio di infarto acuto del miocardio
Studi precedenti hanno suggerito che le infezioni respiratorie acute ( ARI ) e l'impiego di farmaci anti-infiammatori non steroidei...
I farmaci anti-infiammatori possono aumentare il rischio di infarto del miocardio durante le infezioni respiratorie acute
Uno studio osservazionale ha mostrato che l'uso di farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ) può aumentare il rischio di infarto...
Rapilysin nel trattamento dell’infarto del miocardio acuto entro 12 ore dall’insorgenza dei sintomi
Rapilysin, che contiene il principio attivo Reteplase, viene impiegato entro 12 ore da un sospetto infarto miocardico acuto per aiutare...
Doppia terapia antiaggregante a lungo termine per la prevenzione secondaria degli eventi cardiovascolari nei pazienti con pregresso infarto del miocardio
Studi recenti hanno esaminato l'effetto di una prolungata duplice terapia antiaggregante ( DAPT ) in una varietà di popolazioni di...